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Dopo che ciascuno in questa forma singularmente
sonando il suo instrumento ebbe cantata la sua sesti-
na, tutti insieme ballando in ruota e sonando in lode
de l unica Nimfa con un soavissimo concento canta-
rono una canzona, la quale non so se bene mi verrà a
la memoria.
giulia Non mancar (ti priego, sorella) di farmi udire
quel tanto che ti potrà sovvenire.
laodomia
Canzone de gl illuminati
«Non oltre invidio, o Giove, al firmamento,»
dice il padre Oceàn col ciglio altero,
«se tanto son contento
per quel che godo nel proprio impero»;
«Che superbia è la tua?» Giove risponde,
alle ricchezze tue che cosa è gionta?
o dio de le insan onde,
perché il tuo folle ardir tanto surmonta?»
«Hai,» disse il dio de l acqui, «in tuo potere
il fiammeggiante ciel, dov è l ardente
zon , in cui l eminente
coro de tuoi pianeti puoi vedere.
Tra quelli tutt il mondo admira il sole,
qual ti so dir che tanto non risplende
quanto lei che mi rende
più glorioso dio de la gran mole.
Et io comprendo nel mio vasto seno
tra gli altri quel paese, ove il felice
Tamesi veder lice,
ch ha de più vaghe ninfe il coro ameno.
Tra quelle ottegno tal fra tutte belle,
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Letteratura italiana Einaudi
Giordano Bruno - De gl eroici furori
per far del mar più che del ciel amante
te Giove altitonante,
cui tanto il sol non splende tra le stelle»;
Giove responde: «O dio d ondosi mari,
ch altro si trove più di me beato
non lo permetta il fato;
ma miei tesori e tuoi corrano al pari.
Vagl il sol tra tue ninfe per costei;
e per vigor de leggi sempiterne,
de le dimore alterne,
costei vaglia per sol tra gli astri miei».
Credo averla riportata interamente tutta.
giulia Il puoi conoscere, perché non vi manca senten-
za che possa appartener alla perfezzion del proposito;
né rima che si richieda per compimento de le stanze.
Or io, se per grazia del cielo ottenni d esser bella,
maggior grazia e favor credo che mi sia gionto: perché
qualumque fusse la mia beltadel è stata in qualche
maniera principio per far discuoprir quell unica e di-
vina. Ringrazio gli dèi, perché in quel tempo che io
fui sì verde, che le amorose fiamme non si posseano
accendere nel petto mio, mediante la mia tanto restia
quanto semplice et innocente crudeltade, han preso
mezzo per concedere incomparabilmente grazie mag-
giori a miei amanti, che altrimenti avessero possute
ottenere per quantunque grande mia benignitade.
laodomia Quanto a gli animi di quelli amanti, io ti as-
sicuro ancora, che come non sono ingrati alla sua ma-
ga Circe, fosca cecitade, calamitosi pensieri et aspri
travagli, per mezzo de quali son gionti a tanto bene:
cossì non potranno di te esser poco ben riconoscenti.
giulia Cossì desidero, e spero.
fine della seconda et ultima parte
de gli eroici furori
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Letteratura italiana Einaudi
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